17 ottobre 2006

lhář!!!

Caro Lettore....so che stai morrendo dalla curiosità di sapere come va la mia insonnia.
Perciò ti aggiorno!
Dopo uno degli weekend (come sono internazionale!!) piu intensi della mia vita, il mio esile fisico ha decisamnte ceduto o forse completamente arreso!
Cmq...non ti preoccupare piu, ora dormo in modo quasi del tutto normale.
Tranne questa notte....non riesco a togliere la mia mente da una cosa che so di poter condividere con te (data la tua genialità e sensibilità letteraria).
Allora...
libro: Memorie delle mie prostitute tristi!
Gabriel Garcia Marquez (autore che amo particolamente per lo stile semplice diretto ma semplicemente delizioso alla lettura!)
Un uomo che alle soglie dei sui 90 anni decide di regalarsi una notte con una prostituta vergine molto giovane.Lei, una storia forse tristemente banale di molte del mestiere. L'uomo si imbatte in una prostituta come altre: clandestina, sfruttata, maltrattata e altro...e gli racconta le storie di clienti.Ma la maestria di un uomo, che é anche un narratore magnifico dotato di grande capacità nella scelta dei vocaboli e narrazione, rende agli occhi del lettore questa storia viva e sentita. Qualcosa che dovrebbe scandalizzare e anche (in fondo) causare un giudizio forte del lettore nei confronti del novantenne, diventa poesia triste...(non voglio svelare troppo del libro perchè ha del sorprendente nella narrazione!)
Pochi libri riescono a inondare i miei occhi di lacrime e il mio cuore di malinconia ma questo lo ha fatto in modo morboso da suscitare un'insana curisità di dettagli e sete di continuare a divorare ogni parola.
Il vecchio, forse rimpugnante e anche perverso nella ricerca di piacere, si ritrova davanti agli occhi e sotto le mani una CREATURA( parola colma di significato, perchè sigifica essere che fa parte del creato,e perciò complessa nella sua misera esistenza). Questa bambina , o quasi, prende forma nella sua banalità e lacera il cuore di entrambi, lettore e narratore.
Come e perchè questo deve e può succedere in un mondo dove abbiamo e vogliamo tutto ma non vediamo niente perchè chiudiamo gli occhi a ciò che non ci piace. Il vagabondo, la prostituta, il povero, il morto di fame diventano invisibile , o forse peggio, ci abituiamo talmente alla loro vista che non ci importa piu.
Facile il giudizio morale e le solite prediche...si...sicuramente...ma il che mi stupisce non è questo e nemmeno è ciò che voglio scrivere, io non posso cambiare la società perche sono, come tutti noi, una pedina di poca importanza e forza per farmi sentire e vorrei potrei sono solo semplici parole che non metto in atto e, appunto, dovrei.
Ma il mio punto è che solo attraverso, in realtà non solo, (ma mi è sembrato cosi!) attraverso la estrema bellezza di una narrazione impeccabile mi sono soffermata a pensare e riflettere sull'orrore che ignoro e disprezzo. Questa è anche la maestria di Marquez rendere il banale e la tristezza talmente belle nella sua orribile realta da togliere il fiato e spezzare il mio castello di cristallo, dentro il quale mi sentivo intoccabile.
Caro lettore...scusami ma dovevo condividere questo con te....spero tu lo legga anche solo per curiosità.
Buona notte!

5 commenti:

krepa ha detto...

caspita ma come parli bene di libri...che lavoro fai?
cmq mi hai fatto venir voglia di leggerlo

krepa ha detto...

ps:prima però devo finire Topolino e Vanity Fair

sunshine after the rain ha detto...

bravo...anche io ho letto il libro solo dopo aver letto benissimo Playboy!!!
Io???Lavoro come spazzina!!!
Baciooooo

sunshine after the rain ha detto...

Hai proprio ragione e concordo pienamente...sei un critico molto piu bravo di me!!!
e "L'idiota" rimane per me una delle colonne portanti del mio tempio della sapienza/conoscenza...che ammetto ha conosciuto tempi migliori in cui MOSE...era L'albero mestro
;-)....(ma l0albero mestro non é delle navi..vabeh..in fondo in ognuno di noi bolle un ignorante ed è giusto dagli spazio!)

sunshine after the rain ha detto...

M A E S T R O...vedi..il mio ignorante dentro é talmente ignorante che sfiora l'analfabetismo!

Chi sei tu?